
Hai mai sentito il profumo del sole? Se ti capita di camminare in piena estate lungo le scogliere della costa mediterranea o sull’Appennino in luoghi aridi e sassosi, potresti incontrarlo sotto forma di una pianta dal profumo intenso, speziato e inconfondibile: l’Elicriso italico (Helichrysum italicum).
Una pianta antica, un’anima solare
L’Elicriso è una pianta perenne della famiglia delle Asteraceae, conosciuta sin dall’antichità e venerata per la sua bellezza e i suoi usi rituali. Il suo nome racchiude tutta la sua essenza: Helios significa Sole, Chrysos Oro e ci appare proprio così: dorata, luminosa, simbolo di luce.
Nell’antica Grecia, era sacra ad Apollo e utilizzata nei templi per riti e fumigazioni e le bellissime sacerdotesse dell’oracolo di Delphi la bruciavano come incenso durante le cerimonie, un culto che ci racconta quanto, da sempre, questa pianta sia associata a luce e purificazione.

Un regalo del Mediterraneo
In Italia cresce spontanea con elegante resistenza. Il suo profumo ricorda la liquirizia e il curry, e inonda l’aria di un aroma caldo e avvolgente, quando c’é lo senti!
Fiorisce proprio in coincidenza con il solstizio d’estate, il 21 giugno. E come potrebbe essere altrimenti, per un fiore che parla di sole e luce?
Tradizione e magia popolare
L’Elicriso fa parte anche dell’antico rituale dell’Acqua di San Giovanni, preparata con fiori ed erbe raccolti la notte del 23 giugno e utilizzata la mattina dopo per lavarsi le mani come gesto di buon auspicio. Un rito semplice, ma molto amato in Italia e ricco di significato.
Il “semprevivo” la bellezza che dura nel tempo
Una delle caratteristiche più affascinanti dell’Elicriso è la durata dei suoi fiori anche da secchi. Mantengono colore e profumo per mesi: non a caso è conosciuto anche come “semprevivo”.
Come coltivarlo con successo
Puoi coltivare l’Elicriso in giardino o in vaso infatti è una pianta rustica ma con esigenze precise:
- Ama il sole pieno: esponilo alla luce diretta.
- Terreno ideale: calcareo, ben drenato e mai acido.
- Irrigazioni: solo in caso di emergenza.
- Potatura: taglia i fusti vecchi all’inizio della primavera (non in autunno) per proteggerlo
- Protezione invernale: coprilo con foglie secche o paglia se vivi in zone fredde.

Usi e benefici
L’Elicriso è soprannominato anche “pianta della pelle” per i suoi potenti effetti lenitivi e antinfiammatori. I suoi estratti sono impiegati in:
- Creme per dermatiti, escoriazioni, anche per lenire le punture di zanzare
- Olio essenziale molto apprezzato in aromaterapia
- Infusi erboristici per le infiammazioni e la digestione
- Impacchi di pianta fresca contro punture d’insetto o piccole distorsioni
- Bruciare piccoli fasci di rametti di pianta secca – smudges, allontana le zanzare
L’infuso é ottimo in pediluvi rilassanti o nell’acqua del bagno per profumare e tonificare la pelle.
In cucina: un aroma che sorprende
Forse non lo sai, ma l’Elicriso è quel gusto in più in cucina!
Poche foglie aromatizzano l’olio per marinare il pesce per regalare un sapore originale e speziato. Il suo gusto amarognolo si abbina alla perfezione con la dolcezza della zucca in risotti o al forno. Una vera chicca per chi ama sperimentare con le erbe aromatiche.
Una raccolta consapevole
Se lo incontri in natura e vuoi raccoglierlo, fai attenzione a non danneggiare l’ambiente. Lascia sempre abbastanza fiori per la pianta e per gli impollinatori. Un trucco? Prima di andar via, guardati alle spalle: se il luogo appare come lo hai trovato, hai rispettato la natura.
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Coltivalo in balcone o in giardino.
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